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Street artist e illustratore, quali sono le differenze?

Il 9 agosto 10 artisti si sono cimentati in un contest di street art organizzato In occasione di Perugia Art Festival, io ero presente in rappresentanza di Street art Umbria, e ho cercato di dare una mano da un punto di vista logistico. La giornata è stata lunga e gli scambi di opinione con gli street artist impegnati nella realizzazione delle opere sono stati molti.

La posizione di Marco Leombruni

Il più interessante è stato quello con Marco Leombruni, un illustratore perugino impegnato nella competizione, queste le sue parole:

Ciao Matteo, durante l’estemporanea di street art si è parlato di differenza tra illustratore e street art, dove mi indicavi come elemento differenziatore tra i due la capacità dei secondi di focalizzare l’attenzione in elementi evidenti da lontano. In questi giorni discutendo dell’evento mi è capitato di pensare all’argomento più volte e ti scrivo le mie conclusioni. L’illustratore è il professionista che si occupa di realizzare illustrazioni, indipendentemente da stile, medium e supporto usati. In genere, un illustratore deve saper gestire supporti diversi in base a target diversi, anche quando questi sono muri o pannelli. A tal proposito mi sono chiesto se effettivamente la mia opera non fosse corretta da questo punto di vista, ma credo lo sia, in quanto il supporto è una tela posizionata in centro e deve essere fruita da passanti (lenti e che hanno la possibilità/costrizione di avvicinarsi molto) e quindi le dimensioni degli elementi più grandi e più piccoli trovo sia coerente, in quanto chiara da lontano, ma offrendo il gusto di approfondirla da vicino. Se fosse a bordo strada e dovesse essere fruibile dall’auto sicuramente non avrebbe funzionato. Nel caso un illustratore non valuti bene la fruibilità della sua opera commette un errore a prescindere. Detto questo alcuni illustratori sono più versatili, altri preferiscono specializzarsi molto. Mi chiedo ora cosa sia uno street artist: da definizione un artista che si occupa di arte in strada, quindi sono il supporto e il luogo in questo caso a definire tale figura. Parlando specificatamente degli street artist che si occupano di realizzare immagini, non possiamo limitare tale dicitura a quel movimento culturale legato al graffito, all’uso esclusivo di spray, alla musica hip hop etc, sebbene molto più facilmente identificabile, per tali caratteristiche, perché è evidente che non possiamo dare limitazioni di medium o culturali in genere. Detto questo, sono convinto quindi che un illustratore sia anche uno street artist nel momento in cui una parte non estemporanea dei suoi lavori venga realizzata in/nella strada. Quando questa parte diventa invece preponderante rispetto al resto della produzione dell’artista, trovo sia più appropriata l’identificazione in street artist che illustratore.

La posizione di Matteo Piselli

La street art

Il discorso è complesso e prima di rispondere vorrei fare una premessa su cosa intendo io per street art.
La street art non è più definibile, è diventata troppo variegata per farlo, quello che si può fare è definire alcuni parametri che un’opera dovrebbe possedere per essere definita street art:

  1. Deve essere spontanea
  2. Deve essere realizzata su un muro
  3. Il muro deve essere scelto dall’artista
  4. Deve essere realizzata con tecniche e strumenti specifici per la fruizione in strada

Se un’opera possiede questi 4 requisiti, per me, indipendentemente da qualsiasi altra valutazione, si tratta di un’opera di street art.

Oggi è quasi impossibile trovare opere che soddisfino tutti i requisiti, ma diciamo che almeno il 2° è obbligatorio, se poi sono presenti anche gli altri tendiamo ad avere un’opera di street art via via sempre più completa.

gli street artist

Molti sostengono che a rendere l’opera autentica street art sia anche la provenienza dell’artista che si dividono fondamentalmente in due macro gruppi:

  • Gli accademici
  • Gli artisti di strada

Gli accademici hanno una formazione scolastica e arrivano a dipingere sui muri dopo un percorso artistico normale, fatto di quadri e mostre, ma hanno compreso l’importanza di mostrare le proprie opere a un pubblico molto vasto ed eterogeneo; il loro avvento ha portato il fotorealismo sui muri delle città, ma soprattutto ha contribuito a rendere la street art legale.

Gli artisti di strada sono partiti dai muri, spesso sono anche graffitari, abituati a utilizzare i muri per dire qualcosa più che per mostrare le proprie opere, spesso sono anonimi, ma indubbiamente il fenomeno è partito dalle loro bombolette. Negli ultimi anni si sono visti portare via gli spazi disponibili dagli accademici, più graditi alle amministrazioni pubbliche e tutto sommato anche alle persone comuni. Questo processo sta snaturando l’idea iniziale di street art.

Perugia Art Festival

Finalmente possiamo entrare nel merito della discussione e in particolare parlando dell’opera di Marco: ritengo che relativamente al contesto di Perugia Art Festival lui abbia tutto sommato ragione, ha realizzato un’opera fruibile in più modi, collocabile in più luoghi, ma proprio per questa ragione, a mio parere, non un’opera di street art.

Nessuna delle opere realizzate per Perugia Art Project può definirsi un’opera di street art, mancano tutte del requisito fondamentale, essere realizzate su un muro, ma nel suo caso e in altri, viene meno anche il 4° requisito “essere realizzata con tecniche e strumenti specifici per la fruizione in strada”.

Durante l’evento, alcuni degli artisti, pur non avendo a disposizione un muro, pur non avendo scelto il luogo, hanno comunque realizzato l’opera come se si trovasse su un muro esterno, cercando di tendere il più possibile verso la realizzazione di un’opera di street art. Ne è un esempio l’opera di Andrea Marchetti.

Andrea Marchetti – Perugia Art Festival

Per quanto riguarda l’ultimo argomento relativo alla definizione di street artist o illustratore non ho molto da dire, questa o quella definizione si applicano in base all’opera realizzata in quel dato momento e possono anche coesistere. Per Marco Leombruni, Andrea Marchetti e tutti gli altri sono artisti che nel tempo possono cambiare e crescere, inutile etichettarli, quello che possiamo fare è dare una connotazione precisa alle loro opere, di volta in volta.

Matteo Piselli – Responsabile Street Art Umbria

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